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Ramana Maharishi

Ramana Maharshi (30 dicembre 1879 – 14 aprile 1950) è stato un mistico indiano ed un maestro dell’Advaita Vedānta del XX secolo. È uno dei saggi più celebrati in India.

Dall’età di sedici anni lui è completamente assorbito dalla ricerca della verità e dal totale abbandono a Dio. Per 44 anni vive in eremitaggio sul monte di Arunachala, nei pressi di Tiruvannamalai (Tamil Nadu), una montagna considerata in India il luogo della presenza sulla Terra di Shiva. Intorno a Ramana – che insegna non tanto con le parole, quanto con il silenzio della sua presenza – si stabiliscono ricercatori orientali e occidentali che danno vita al Ramanashram, tuttora frequentato da visitatori di tutto il mondo. La strada indicata da Ramana Maharshi è quella del “ritorno alla sorgente” di ogni consapevolezza che, tratto caratteristico, può avvenire all’interno di ogni religione (per i cristiani, per esempio, non sarebbe a rigore necessario convertirsi all’induismo).

La distruzione dell’io e l’identificazione con l’Assoluto sono la strada per la liberazione (moksha) secondo l’insegnamento di Ramana Maharshi. La tecnica è una forma di meditazione chiamata atmanishtha (“rimanere fermi nel sé”). Eliminando dalla mente tutti i pensieri si supera l’illusione della realtà (maya) e si ritorna alla sorgente in un moto di auto-identificazione con Dio.

Un metodo che Ramana Maharshi ritiene indicato per raggiungere questo stato di mente focalizzata consiste nel controllo della respirazione.

“Se osservi unicamente il respiro, una tale attenzione ti condurrà spontaneamente alla ritenzione dello stesso (kumbhaka). Questo è jnana pranayama.”

Dopo avere conseguito il controllo della mente, non ci si deve accontentare delle esperienze che potrebbero derivarne, ma occorre guidare la mente controllata a porsi la domanda fondamentale: “CHI SONO IO?”, finché la mente non si fonde nel “Sé” infinito, assoluto, immortale, Atman.

“Così come tutti gli esseri viventi desiderano essere sempre felici, senza dolori, così avviene per chiunque osservi il supremo amore per il Sé, e poiché solo la felicità è la causa dell’amore, per ottenere questa felicità, che è la propria natura, e che si sperimenta nello stato di sonno profondo, dove non c’è la mente, bisogna conoscere se stessi. Per fare questo – il cammino della conoscenza – il mezzo principale è il chiedersi “Chi sono io?”.

Proclamerò in verità, la quintessenza della comprovata conclusione di tutti i testi vedantici: quando l’ego muore e l’ ”Io” diviene Quello (Brahman), rimane soltanto l’ “Io” che ha la natura della Coscienza Assoluta. Questo devi conoscere.”

Sri Ramana Maharshi è entrato nel Mahasamadhi il giorno 14 Aprile 1950.