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Ma Anandamoyi

Nirmala Sundari, conosciuta come Sri Anandamayi Ma, traslitterato come Mâ Ananda Moyî (Kheora, 30 aprile 1896Kishanpur, 27 agosto 1982), è tra le più note figure spirituali dell’India contemporanea ed è da molti considerata un’incarnazione della Dea Kali, in particolar modo nel Bengala, dove ha avuto un gran numero di devoti e discepoli e dove era nota con numerosi appellativi, tra cui Manush Kali (Kali vivente) e Devi Narmada (Dea del Narmada).

All’età di tredici anni fu data in sposa al bramino Sri Ramani Mohan Chakravarty, che sarà in seguito noto come Bolanath, (uno dei nomi del Dio Shiva), appellativo donatogli dalla stessa Mâ Ananda Moyî. La convivenza effettiva iniziò soltanto nel 1914, tuttavia il matrimonio tra i due non fu mai consumato fisicamente; Bolanath non soltanto accettò la scelta di castità della giovane moglie ma fu anche il primo a diventare suo discepolo. Nirmala Sundari infatti non ebbe alcun maestro ed iniziò a manifestare già da giovanissima la sua particolare natura e le sue attitudini: era solita recitare numerosi mantra in sanscrito e praticare complicate asana yogiche per ore intere; in molti hanno affermato che la ragazza cadeva spesso in stati di trance e che in sua presenza si sarebbero verificati diversi fenomeni scientificamente inspiegabili, cosa che contribuì notevolmente a diffondere molto presto la sua fama. Nel 1918 si trasferì con il consorte a Bajitpur.

Il 1922 è noto ai devoti di Anandamayi Ma come l’anno della sua auto-iniziazione avvenuta durante la notte del 3 agosto quando cominciò anche il suo lungo voto di silenzio (che durerà per più di tre anni); quattro mesi più tardi Nirmala iniziò anche il marito, mediante un rito tradizionale. Nel 1924, sempre con il marito, si trasferì a Dhaka e la sua prima apparizione pubblica fu nel 1925 in occasione del Kali-puja, una festa religiosa in onore alla Dea nera del Bengala, che Nirmala fu invitata a condurre. Nel corso della celebrazione, secondo la testimonianza dei presenti, i tratti della giovane religiosa si sarebbero trasformati fino ad assumere per un lasso di tempo le sembianze del volto di Kali. Un simile evento si racconta sia accaduto anche durante una festa di Krishna l’anno successivo. Una volta cessato il voto di silenzio, Nirmala iniziò i suoi lunghi digiuni, intanto cresceva sempre di più il numero dei fedeli e dei pellegrini che si recavano a farle visita e a renderle omaggio (tra i quali anche la sorella Didi ed il fratello Bhaiji) ed intorno a lei si formò una folta comunità spirituale, all’interno della quale, secondo diverse testimonianze, si verificarono numerosi casi di guarigione di malati.

Nel 1926, a Nirmala Sundari Devi fu donato dal fratello e discepolo Bhaiji l’appellativo di Anandamayi Ma, che significa “Madre permeata di Gioia”, ella sarà dunque nota anche come Mataji e Sri Ma. Nel 1936 ci fu l’incontro con Paramhansa Yogananda, che la ricorderà anche nel suo testo “Autobiografia di uno Yogi”.

Nel 1942 Anandamayi Ma incontrò il Mahatma Gandhi, il cui stretto collaboratore, Sri Jamnalal Bajaj, divenne un fedele devoto. Nel 1944 vi fu un incontro con Sri Prabhu Dattaji Maharaj, un importante guru che la presentò ai capi di diverse congregazioni monastiche che affermarono esplicitamente di riconoscere nelle parole della donna bengalese la quintessenza delle sacre scritture. Nel 1950 erano ormai tantissimi i devoti di Anandamayi Ma in varie parti del mondo, ed intorno a lei si formarono oltre 20 Ashram che furono luoghi di pellegrinaggio anche da parte di numerose guide spirituali. Nel 1952 ella diede vita all’annuale Samyan Vrata, ossia una particolare settimana dedicata al ritiro spirituale sotto la sua guida diretta.

Continuò ad insegnare costantemente ai suoi discepoli e a chiunque si recasse a visitarla, l’importanza della meditazione ed il valore dell’Amore divino fino al 27 agosto 1982, data della sua morte.

it.wikipedia.org/wiki/Anandamayi_Ma